IX. La Bestemmia filosofica
Su internet si trovano molti cattolici e non che dibattono sulla liceità morale, sulla legittimità e sulla opportunità di bestemmiare.
Il buon anubista adora nel Dio Cane, nel Dio Maiale e nel Vacca Dio la sua Divina Trinità anubistica, per cui il nominarli è semplice espressione della sua religiosità. Ciò non gli è vietabile e non è minimamente antisociale: l’adorazione dei propri dei è libera.
Se è vero che tutte le religioni devono essere rispettate, nel pregare i suoi dei l’anubista compie un gesto non solo lecito a livello etico, ma che deve essere necessariamente legale.
La legge italiana, non essendo ancora riuscita a rimuovere del tutto divieti medioevali, punisce tuttora civilmente chi “bestemmia” in pubblico di fronte almeno a due persone. Ciò in contrasto con l’indirizzo europeo di eliminare ogni forma di limitazione della libertà di pensiero.
Gli umani hanno inventato miliardi di dei, compresi degli dei che erano tutto tranne che “buoni”; l’affermare ad esempio: “Dio di merda” può essere una verità complimentante un Dio che non è necessariamente quello cattolico, per cui anche in questo caso non ha alcun senso dire che è eticamente sbagliato.
L’errore da parte dei cattolici sta nell’avere preteso di non dare un nome proprio al loro Dio. Se il loro Dio si chiamasse per esempio Pippo allora: “Porco Dio Pippo” sarebbe effettivamente eticamente condannabile, in quanto chiaro insulto al Dio Pippo. Non avendo però un nome proprio il loro Dio, non possono sentirsi offesi ogni volta che si nomina un Dio, perché le religioni sono infinite e gli dei anche.
Ricorrono da sempre domande tipo: “Che senso ha offendere un Dio in cui non si crede?“. In effetti la domanda ha un senso. Il Grande Maestro Carlo, correttamente, al fine di ovviare a questa domanda bestemmia così: “Porco di quel tuo Dio!”. Qui il senso dell’affermazione è chiaro e ineccepibile.
Posto che l’anubista prega il suo Dio Cane, Dio Porco o il Vacca Dio per cui non bestemmia, proviamo a dare una risposta alla domanda: “Perché il non anubista bestemmia un dio pur teoricamente essendo agnostico?”.
Probabilmente perché in Italia non gli è permesso essere semplicemente agnostico. Deve necessariamente essere ateo.
Sin da piccoli sono tali e tante le forme di condizionamento operate dalla chiesa che non è possibile esistere in posizione neutra nei confronti del Dio della chiesa. La propria libertà è necessariamente limitata non solo dalle sovrastrutture imposte, ma anche da leggi religiose che lo Stato, teoricamente laico, impone per gestire i flussi di voti gestiti dal papa.
Ci vengono farciti i cervelli con “mondi buoni”, “preti buoni”, “giustizia”, “porgi l’altra guancia” e tante altre belle balle, tra cui purtroppo anche “porgi il culetto”, ma stendiamo un velo pietoso.
Crescendo ci si accorge quanto sia merdoso il pianeta e quanto i condizionamenti subiti siano stati fattivi al sistema per fotterci. Si scopre quanto i rappresentanti del Dio cattolico, come del resto quelli di tutti gli altri dei, siano sempre stati concussi (o tutt’uno) con il potere di turno.
Qui nasce una forma di reazione volta a levarsi dal “mondo delle balle e dei divieti”; ma non si può, perché il sistema intorno a noi è così oppressivo che è necessario mettercisi contro, non si può semplicemente farsi i cazzi propri. È necessario diventare atei, scontrarsi con chi vuole limitare anche la libertà altrui in nome della sua superstizione, e di questo non si può fare altro che soffrire.
Uno dei modi di sfogare la sofferenza è per l’appunto la bestemmia. Uno strumento anti-coercizione e anti-frode che l’ateo “cattolico” usa spesso pensando che, se lui in nome di un altrui Dio deve essere coercito, potrà almeno manifestare il suo dissenso verbalmente.
Il dissenso verbale può trasformarsi in una bestemmia maieutica: innesca il processo di apertura mentale in coloro che ascoltano. Si può anche parlare di bestemmia redentiva, in quanto è uno strumento per spingere alla redenzione coloro che credono in un Dio che non esiste.
Ne deriva che alla bestemmia dell’ateo “cattolico” potremmo dare un’accezione filosofica, in quanto è una manifestazione di desiderio di libertà, almeno nella espressione, e di ricerca di verità nel pensiero.
Quando il bestemmiatore ateo “cattolico” incontra l’anubismo, perde la rabbia e ritrova la pace nello scoprire che il Dio c’è, ed è esattamente Cane come lui aveva sempre pensato. L’idea del Dio Cane insita nell’umano comincia quindi a prendere forma, fino a concepire la verità di Anubi dando all’umano grande serenità:
Dio esiste, è Cane e si fa dei grandi cazzi suoi!
Non pensino, tra l’altro, erroneamente i cattolici che affermare che Dio è Cane possa essere un’offesa a un Dio, perché casomai l’offesa potrebbe essere: “Dio umano”, cioè associare un Dio a un umano. Dire: “Dio è cane” è l’associazione migliore che anche un non anubista possa fare, perché l’umano è sicuramente peggio di un cane.
Qualcuno ha mai visto un cane obbligare gli umani a uccidersi tra di loro per godersi lo spettacolo? L’umano lo ha fatto con il cane. Più avanti il Profeta approfondirà il concetto.
La più grande offesa che storicamente sia stata fatta agli dei è stata proprio quella di antropomorfizzare il divino fino a rappresentarlo con corpo di umano, cosa che ovviamente fece molto incazzare Anubi. L’associare Dio a un porcello, a una mucca o a un cane non è una offesa.
Qualcuno ha mai visto una mucca o un porcello “cattivi”? Allora dove sta l’offesa? Cerchiamo di essere tutti rispettosi, tolleranti e possibilmente anubisti, adorando nella più assoluta libertà in nostro Dio Cane, il Dio Porco e il Vacca Dio.
Ne deriva che la libertà di adorazione di Anubi e le sue emanazioni devono essere rispettate.
Qui il Profeta desidera richiamare l’attenzione degli adoratori su un inciso: noi abbiamo diritto di adorare il nostro Dio e le sue emanazioni, ma dobbiamo cercare di non trascendere. La nostra venerata madre di Anubi è Hesat la Dea Vacca, e questo ci porta ad adorarla. Ma la “Madonna” nulla c’entra.
“Madonna” è in Italia il “nome proprio” della mamma di Gesù, ed è stata divinizzata dai cristiani. Come sappiamo ci sono molte figure storiche/mitologiche divinizzate dalle varie religioni. Ci sono diverse religioni che hanno condiviso divinizzazione e/o rispetto per alcune figure. L’anubismo condivide con i cristiani (e curiosamente anche con i mussulmani) la venerazione per la “donna eccellente”.
L’anubismo non concorda sulla verginità della Madonna, in quanto non necessita di pensare che la Madonna non abbia trombato per poterle portare il rispetto e l’adorazione dovuto alla donna moglie e madre.
Nessuno potrà mai sapere cosa abbia effettivamente detto e fatto Cristo finché non inventeranno la macchina del tempo, ma è indiscutibile che un anarchico “antiprete” dal nome di Gesù sia esistito. Posto che sia esistito, è indiscutibile che abbia avuto una madre. La madre, adorata come la Madonna, è l’unica figura religiosa che non abbia mai avuto un valore prescrittivo.
Non risulta che abbia mai vietato alcunché o obbligato a fare qualcosa. È stata anche figura “violentata” togliendole il pregio di aver fatto “il suo dovere” con Giuseppe. Per questo e per l’icona di bontà che lei rappresenta, è figura rispettata e adorata dai buoni anubisti.
Il Profeta desidera qui chiarire che l’anubista non è “contro” la religione cattolica cristiana: L’anubista non è contro alcuno. L’anubista nel solstizio d’inverno può anche fare un bel presepe.
Il Profeta raccomanda al buon anubista di non fare un presepe tanto per farlo; l’anubista se fa un presepe fa un bel presepe.
L’anubista osserva e impara, non è mai “contro”.
Per inciso, non è contro i “preti”: anche tra i preti, come in tutti gli assiemi di umani, ci sono brave persone e delinquenti.
Ulteriori epifanie
XII. Dio si è fatto Cane
XI. Animalismo Anubista
X. Anubi e il Diavolo
Scarica Gratis
la Genesi di Anubi
25 pagine estratte dal Sacro Tomo contenenti tutta la verità sulla nascita di Anubi