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L' Anubistica meraviglia

Come già visto mantenere una componente infantile è fondamentale per molti aspetti.

Prego l’adepto di approfondire qui.

Un altro aspetto importantissimo è la “meraviglia”.

La Meraviglia viene definita:

“Sentimento di stupore destato da una cosa nuova, straordinaria, impensata.”

Non è così automatico provare meraviglia perché dipende proprio dalla capacità di apprezzare la “cosa nuova e straordinaria” cioè considerarla e comprenderla accettando che sia vera anche se “impensata”.

Il buon Anubista , se un amico gli racconta di avere visto un asino che volava non gli dice: “Ma che cazzo ti sei fatto, Dio Cane?” e neanche gli chiede se ha visto passare un politico in elicottero.

Il buon Anubista si meraviglia e gli chiede tutti i dettagli.

Il fatto che il l’asino volante fosse “impensato” non lo ferma dal cercare di capire meglio l’evento.

In realtà lo Spento non essendo stato colto dalla illuminazione anubistica reagisce pensando che siano cazzate, ciò perché non riesce ad elaborare concetti impensati.

Il problema è che tra la scuola e un fottio di altri condizionamenti gli è stato insegnato con grandissima precisione cosa doveva “pensare”. Se si attiene a ciò lo Spento, non solo rimarrà spento, ma finirà facilissima vittima del belare in gregge.

Da qui la necessità di riuscire nella vita a continuare a mantenere un “occhio infantile” in grado di continuare a provare meraviglia essendo in grado di osservare l’impensato.

Si tratta di applicare un modo di vedere diverso dal “tommasiano “ toccare per credere, ma il credere che tutto sia interessante e degno di attenzione fino a prova contraria.

Una volta usciti dalla nota Caverna è fondamentale rimanere più aperti possibile a qualsiasi stimolo che susciti meraviglia se si vuole raggiungere la Illuminazione.

Manifestare la meraviglia con un “Dio Cane, che meraviglia!” è prodromo alla illuminazione.

Cogliere con interesse qualsiasi informazione non archiviandola come fa lo Spento con “è complottismo!”, permette di vedere oltre e lentamente sviluppare un nicciano “alto punto di osservazione” che permetterà all’anubista di vivere con molti dubbi ma in modo più consapevole.

Vivere nel dubbio costa ma è l’unico modo di apprezzare un po’ di verità.

Dopo aver scoperto che almeno la metà delle certezze che ci hanno venduto a scuola e sui tiggi erano false, il Profeta rimane aperto a tutto.

Un buon Anubista alza le orecchie, tace e non necessitando di certezze rimane aperto alla “meraviglia”.

Che Anubi sia con voi.

Il Profeta

P.S. Trovate un bell’approfondimento qui.

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