La libertà Anubistica
Il buon Anubista insegue la libertà pur essendo consapevole di come l’obiettivo sia limitato anche solo dai propri bisogni fisiologici.
Si discute tanto di libertà… ma cos’è la libertà?
Se uno è davvero libero può scegliere di cedere la propria libertà pur di inseguire un obiettivo?
Forse si, purché ne sia assolutamente conscio. In alternativa ricadiamo in una delle situazioni dove chi cede la propria libertà per qualcos’altro finisce ad adorare Anubi perchè non ha più nulla.
Anubi ha di recente ispirato il Profeta a delirarci farci qualche riflessione, cercando di capire quali sono i limiti della nostra libertà e come sfruttarli al meglio per ambire a una QVA (Qualità della Vita Anubistica) il più possibile positiva. Rammentiamo semplificando che la QVA è la differenza tra il tempo passato a divertirsi e quello passato a rompersi i coglioni
Libertà fisica.
L’uomo nasce definito come “animale sociale” rinchiuso in colombare, uno sopra l’altro e uno di fianco all’altro.
Viene poi schiacciato in “aule” piene di compagni cominciando ad adorare Anubi.
Viene poi schiacciato in un ufficio, una famiglia ecc… cosa che non gli permette neanche di apprezzare l’idea della “libertà”.
Prima viene “gestito” dai genitori, poi da un coniuge, in seguito indirettamente dai figli e tipicamente muore senza mai aver avuto un momento per riflettere su cosa possa essere la libertà.
La pressione del “sociale” è così forte e multilaterale che impedisce di riuscire ad elaborare non dico il proprio significato ontologico, ma almeno il fatto che l’uomo sia prima di tutto un individuo.
La società è semplicemente la somma degli individui. Non esiste un microindivuduo o un macroindividuo (la società) esistono solo tanti individui dove ognuno è prima di tutto responsabile di se stesso, poi del resto.
Il vivere in un agglomerato di umani è un modo di limitare la propria libertà per avere in cambio servizi, lavoro e compagnia.
Per caso tu hai mai scelto di limitare la tua libertà pur di vivere in un agglomerato di umani? No? Eppure è un scelta.
Non hai scelto di nascere e non sceglierai di morire ma tutto il resto dovresti poterlo scegliere.
Questo schema di vita dovrebbe essere un punto di arrivo ponderato ma per la maggior parte degli umani è normale e imprescindibile. Considerare imprescindibile schiacciarsi in un aula o in metropolitana è il modo giusto per distruggere il tuo QVA.
Ciò perché se cogli che ciò che fai è (quasi) sempre una scelta, ne tollererai la perdita di libertà.
Se, invece, ogni momento che vivi lo senti come imposto finirai ad adorare Anubi a manetta senza possibilità di cambiare qualcosa. Se consideri il vivere in condominio una scelta non passerai la vita a odiare i vicini perchè “danno fastidio”.
Vale lo stesso per chi ti pesta i piedi in metropolitana o per il collega Spento che ti “gonfia” con il calcio.
Se uno è consapevole della scelta, è consapevole anche che per stare in gruppo bisogna vivere e lasciar vivere.
Libertà religiosa e ideologica.
Tutti gli umani crescono con imposizioni mentali, religiose o ideologiche che siano .
Religione e ideologie sono la stessa cosa. Le religioni monoteiste nascono tutte nello stesso periodo sfruttando il bisogno della gente di dare una risposta alla paura della morte.
Il buon Anubista sa di non essere nulla di particolare per cui non si pone questi problemi aspettando senza angoscia di diventare vermistica libagione.
Vivere nella paura della morte non consente di vivere liberi. Il Film “V” non trattava di rivoluzione in sé: prima della “rivoluzione” bisogna essere liberi dalla paura di morire.
Stoicismo, esistenzialismo e buddismo hanno affrontato la questione a livello filosofico:
“Non è la morte o il dolore da temere, ma la paura della morte o del dolore.”
Epitteto
Non sono le cattive intenzioni ma la paura della morte che ha costruito un sistema basato prima sulla schiavitù fisica e poi sulla schiavitù economica.
Se il primo uomo ridotto in schiavitù avesse reagito a costo di morire (“Dammi la libertà o dammi la morte!” P.Henry) la schiavitù non sarebbe mai esistita.
Le religioni devono il loro successo alla promessa di qualche altra forma di vita, ovviamente non verificabile. Religioni e ideologie nella storia o si sono alleate o si son fatte la guerra sostituendosi a vicenda.
Dipendentemente dove sei nato e dal contesto storico ti hanno imposto una religione o una ideologia o entrambe. Ogni settemiliardesimo dell’umanità (l’uomo) è convinto che il suo dio sia quello vero e gli altri adorino quello sbagliato.
Quindi chi non è nato dove è nato lui nel periodo in cui è nato lui, adora il dio sbagliato. Ogni tanto si scanna con un altro umano a cui hanno raccontato la stessa cosa in nome del suo dio o della sua ideologia. Questa sarebbe la civiltà.
Nel caso in cui un individuo si trovi condizionato dalle religioni o ideologie che gli sono state imposte da giovane, non potrà mai essere libero. Torniamo sul discorso di prima, sei tu che devi scegliere di essere libero o di essere condizionato da religioni o ideologie, sei tu l’attore.
Se non vuoi comprendere che ciò che hai nella testa da piccolo è indottrinamento e impegnarti a rimuoverlo non sarai mai libero. Non hai voglia di far fatica? Comprensibile, ma è una tua scelta. Se comprendi che è una tua scelta comprenderai anche che, però, il nome del tuo indottrinamento non dovresti fare danni agli altri, anzi, non dovresti proprio fare nulla perchè non essendo libero sbaglieresti di sicuro.
Se invece a un certo punto della sua vita deciderai di aderire a una religione o ideologia in modo libero e consapevole potrai anche fare in modo che ciò non comporti troppi danni perché si presume che tu ne possa comprendere i limiti. Il problema è sempre essere consapevoli che si sta cedendo la propria libertà.
Il Profeta, comunque consiglia di aderire all’Anubismo perché sicuramente non fa danni. 🙂
Libertà dall’oppressione.
Rimosse strutture religiose o ideologiche comunque non si può prescindere dal fatto che vivere in un contesto relazionale ad oggi impone di subire l’oppressione di qualche “stato” al servizio della finanza.
Ne abbiamo già disquisito a sufficienza. Rimuovere il potere degli statali su di noi sembra essere molto difficile.
Quantomeno, comunque, sarebbe utile comprendere che lo stato non esiste, non è un dio. Lo stato sono solo delle persone che, entro determinati confini geografici, usano violenza per appropriarsi dei nostri beni.
Prima di passare la vita ad adorare Anubi a causa della pervasività e delinquenza dello stato dove risiedi, è necessario comprendere che anche questa è una scelta: hai deciso di cedere la tua libertà a uno stato troppo pervasivo pur di non andartene.
Andarsene non è facile ma è possibile; è una scelta. Se decidi di rimanere per qualsiasi motivo e comprendi che è una tua scelta quella di essere oppresso da Tizio o da Caio, la pianterai di odiarli ed eviterai di rovinarti inutilmente il QVA.
Libertà Relazionale.
La libertà non è esattamente l’assenza di legami, ma la capacità di scegliere consapevolmente i propri legami e interazioni. Essere in grado di entrare e uscire dalle relazioni senza coercizioni è una forma di libertà relazionale.
Se ti sposi o convivi non sarai mai libero perché firmerai un “obbligo relazionale”: Cedendo tre quarti della tua libertà adorerai Anubi diuturnamente.
Per fare un sorriso si ricorda che Valéry scrisse
“Dio creò l’uomo, e non trovandolo abbastanza solo gli diede una compagna per fargli sentire meglio la sua solitudine.”
Naturalmente vale anche al contrario perchè il dramma non sta nel sesso ma nell’obbligo.
Se e solo se, la tua scelta di sposarti, cedendo almeno tre quarti della tua libertà, verrà fatta in modo consapevole e nella massima libertà potrà avere un senso.
Altrimenti farai solo danni a te e al partner diventati reciprocamente schiavi. Il buon Anubista sa che i picchi di solitudine si raggiungono molto più facilmente in compagnia che da soli, per cui non si sposa per non “sentirsi solo”.
Fare figli non è un obbligo ed è sicuramente la massima riduzione in schiavitù che un umano possa operare su e stesso: falli pure ma sii consapevole che per i prossimi, minimo, vent’anni non sarai più libero.
E’ questo quello che vuoi? Perchè se sei consapevole di ciò potrai essere un buon genitore, e la tua perdita di libertà diventerà un investimento in una nuova vita, in alternativa farai danni.
Se affronterai in modo consapevole e libero eviterai anche di ammazzare tua moglie o tuo marito. Chi fa un’azione di cotanta stupidità non è un assassino, è semplicemente uno che cerca qualcuno a cui dare la responsabilità delle proprie “non scelte”. Non sopporti più il tuo coniuge? Scegli di divorziare.
“E stata tua la scelta e allora adesso che vuoi? Sei diventato proprio come uno di noi… e come rimpiangi i giorni che eri un burattino ma senza fili…” Il Profeta raccomanda di riascoltare uno dei capolavori di Bennato: E’ stata tua la colpa.
Nonostante tutte le presenti riflessioni non riesci proprio ad evitare frequenti adorazioni Anubistiche perchè ti senti “stretto” e senza via di uscita.
La tua QVA è in profondo rosso?
In realtà una via di uscita c’è, anche se costa, ma onde evitare di rompere troppo le sacre sfere ne parleremo nel prossimo articolo.
Che Anubi sia con te ricordandoti sempre che sei il padrone del tuo destino.
Il Profeta
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