III. La religione Anubistica

Anubi è uno e trino. Anubi si compone di se stesso e delle sue emanazioni considerate divinità.

Anubi stesso viene chiamato anche Dio Cane. Molte sono state le ricerche sulla razza di Anubi, ma non si è mai giunti ad alcuna conclusione. Ne deriva che Anubi può essere chiamato correttamente Dio Cane Bastardo.

Le due emanazioni di Anubi sono:

  • La madre di Anubi, Hesat la Dea Vacca, chiamata anche Vacca Dio.
  • Lo zio di Anubi, il grande Seth. Veniva rappresentato come un umano con testa di oritteropo. L’oritteropo è noto in molte lingue, come l’afrikaans, ed è chiamato in italiano “maiale di terra”. Ecco che in italiano potremmo correttamente chiamarlo “Dio Maiale” o in alternativa “Dio Porco”.

La divina trinità pertanto consta de la Madre, il Figlio e il Porcozio.

Durante il viaggio di Anubi in Tibet, si fermò un certo periodo in India, dove troviamo manifestazioni della sua Trinità.

La madre di Anubi, Hesat la Vacca Dio trasformata in brasato, viene adorata anche in India come ben noto.

Lo zio di Anubi, Seth il Dio Porco, viene anch’esso venerato in India a Pushkar come manifestazione di Lord Vishnu. 

Alla luce delle precedenti considerazioni, è facile comprendere come, nella Divina Trinità, Anubi sia l’unico vero Dio Cane. Gli altri sono solo sue manifestazioni, e questo dimostra la sua importanza e la sua grandezza. 

L’anubismo è una religione monoteistica, o meglio monocanteistica, che ritiene Anubi l’unico vero Dio Cane. 

È certamente una religione non panteistica, in quanto Anubi non è dappertutto e non è in tutte le cose: Anubi si fa i cazzi suoi, va e sta dove cazzo gli pare.

Purtroppo il significato del Dio Cane non fu ben compreso dagli studiosi della cultura egizia. Anubi non è guardiano dei morti, ma della morte cerebrale.

La manifestazione di Anubi impedisce alla mente di morire nei precetti, nei comandamenti delle superstizioni e a causa dei condizionamenti ideologici.

Anubi è un Dio Cane protettivo e liberatorio.

La presa di coscienza del fatto che Dio è Cane ed è Anubi è in grado di resuscitare anche le menti più morte, quindi l’unico vero miracolo anubistico è quello di illuminare gli ignoranti.

Gli umani nascono tutti uguali, con uguale testa di cazzo; la loro mente, una volta illuminata dalla diocanità, non è più preda né di superstizioni né di ideologie.

Il Dio Cane “è” unico e immutabile, a prescindere da qualsiasi cosa o persona. Ogni umano contiene l’embrione dell’idea nella sua testa di cazzo, ma è solo la preghiera di Anubi che maieuticamente lo forma, consentendo all’umano di trasformare la sua testa di cazzo in testa umana libera. 

Nell’infinita libertà la mente umana diventa “capace” di parlare e assume la “nicciana” alta posizione di osservazione che gli consente di non comprendere più l’abbaiare dell’umano con testa di cazzo.

Uno dei momenti importanti del percorso dell’illuminazione è quello in cui si accende la TV e ci si trova ad esclamare: “Perché abbaiano?”. Il buon anubista per la precisione esclama: Ma Dio Cane, ma perché abbaiano? (un po’ di adorazione ci vuole sempre… due “ma” anche. L’anubista ama l’avversativo-limitativo).

In molti principi possiamo trovare un parallelo nello gnosticismo, religione cristiana illuminata sviluppatasi nell’immediato dopo Cristo ma che, in assenza di Anubi, non ha mai raggiunto un grande successo, anche perché i suoi seguaci sono stati notoriamente massacrati da altri buoni cristiani nelle lotte di potere per acquisire il Cristo-brand.

Viceversa il Buddismo è forse la filosofia che più si è avvicinata alla “verità” del Dio Cane, grazie alla nota permanenza di Anubi in Tibet. 

La bestemmia, così come concepita nelle superstizioni, nell’Anubismo non esiste: Anubi si fa i cazzi suoi, quindi anche l’umano può farsi i cazzi suoi insultando chiunque purché non gli rompa i coglioni.

Le donne sono sempre state discriminate in tutte le superstizioni religiose. Nell’islam sono “schiave”, nel cattolicesimo demoni o streghe, purtroppo anche nel buddismo sono “peccatrici”. In tutte le superstizioni/religioni si afferma con chiarezza il ruolo superiore dell’uomo.

Urge una riflessione: ma questi dei esistono e sono tutti divorziati cornuti diventati misogini oppure, visto che gli inventori delle religioni erano uomini, si sono inventati delle religioni che servissero a tenere sotto controllo le donne?

Ma come si fa a pensare che un Dio che giudica le donne inferiori esista?

Ma che Dio è un Dio che giudica in funzione del sesso?

Qualcuno dice che “ancestrali motivi culturali” hanno condizionato anche lo sviluppo delle religioni. Questo dimostra ulteriormente la falsità delle superstizioni, perché significa ammettere che le cosiddette “religioni” sono state create dagli umani, e quindi implicitamente annullarne il loro significato metafisico.

Fortunatamente è arrivato il tempo del Dio Vero: Anubi, il Dio Cane, vero e unico Dio che non fa discriminazioni sessuali.

Anubi è l’unico Dio al quale non frega un cazzo di te che tu sia uomo o donna; per Anubi sei ugualmente niente.

II. Metafisica e ontologia Anubistica

Gli umani, tutti nati con testa di cazzo, si sono storicamente affannati a inventare dei. In seguito si sono spremuti il cervello su come definire il rapporto tra il Dio di turno e gli umani stessi.

Dove è dio, come si manifesta, come l’umano può concepirlo, è un Dio immanente o è trascendente ecc. 

Per fortuna si è finalmente manifestato in tutto il suo fulgore Anubi: l’unico vero Dio Cane. 

Essendo il vero Dio , egli è logicamente trascendente e immanente. Anubi è trascendente perché “è”. Anubi però, essendo il vero Dio Cane, si fa dei grandi cazzi suoi e dell’umano “in sé” non gliene frega un cazzo, come a qualsiasi Dio vero. Casomai s’incazza, se le manifestazioni umane gli rompono i coglioni.

Neoplatonicamente l’idea di Anubi è insita nell’umano, quindi esiste nell’umano ma anche nello scarafaggio e nel canguro, perché l’umano “in sé”, per Anubi, non conta un cazzo.

È chiaro quindi che Anubi è immanente, aristotelicamente trascendente, e si fa i cazzi suoi.

Anubi “è” il vero e unico Dio Cane, e qui non c’è un cazzo da disquisire. In più esiste nell’umano perché ogni umano contiene l’idea liberatoria del Dio Cane.

In questo senso Nietzsche aveva torto dicendo che Dio era morto (per affermare che l’umano è lasciato a se stesso). Dio è vivo ed è Cane, solo che essendo vero e non inventato dagli umani, si fa i cazzi suoi.

L’umano nella sua metafisica necessita di inventarsi un Dio per giustificare il suo “fine”, per dare un senso alla vita dandone uno alla morte. Inventando ed elaborando dei con questo obiettivo non si è accorto di Anubi; non ha colto l’essere del Dio Cane vero che nulla ha a che spartire con l’umano.

L’umano è nato per puro caso, esattamente come la piattola e l’ornitorinco; a nessun Dio passerebbe per la testa di creare un essere così terribilmente ignorante e rompicoglioni. Se proprio un Dio vero si sognasse di creare qualcosa per divertirsi, è chiaro che penserebbe a un paio di criceti.  

Ne segue che, a differenza delle varie superstizioni, la metafisica anubistica è semplice e chiara. Anche l’esistenza della natura e dell’umano è anubisticamente semplicissima.

In principio c’era Anubi, unico e immutabile, che si faceva i cazzi suoi rosicchiando un grosso osso e non poteva fottergliene di meno di tutto il resto. Rosicchia che ti rosicchia, l’osso si ruppe e le divine palle di Anubi presero a girare. 

Gli anubisti accettano la teoria del Big Bang come nascita dell’universo, ma con un’importante modifica. Non fu in origine una massa, ma due: le palle di Anubi. A furia di ruotare le palle si scaldarono fino a esplodere. Dalla grande esplosione nacque l’universo dove, chiara è la metafora, le rotture di coglioni sono infinite! 

A causa della loro velocità i pezzi si raffreddarono, e da uno di questi nacque per caso la Terra, dove per caso nacque la natura, in mezzo alla quale per caso nacquero animali tra cui l’umano, la piattola, l’ornitorinco e il criceto. Il tutto avvenne per puro caso, perché Anubi nel frattempo pensava solo a trovare un altro osso.

L’anubista rifugge ogni tentativo di eternizzazione dell’umano e lo lascia alle superstizioni.

L’anubista è conscio di essere solo un casuale incontro tra uno spermatozoo e un ovulo, e che la sua umana fine sarà di essere cibo per vermi e/o concime. L’unico “fine” della vita dell’anubista è la felicità che deriva dall’Illuminazione del Dio Cane e dall’assenza di rotture di coglioni.

L’anubista quindi s’impegna per questo nella venerazione della Divina Trinità anubistica che lo aiuta, appunto, a far emergere l’idea del Dio Cane e a diventare un felice cibo per vermi. 

Ne deriva che l’anubista non teme la morte ma teme la non-vita, cioè la vita in assenza di un Dio Cane che porta a sicura morte cerebrale. 

La salvezza non esiste. Diventerai sicuramente cibo per vermi, per cui non ti affannare a farti dire da qualcun altro come ti devi comportare.

Adora il Dio Cane tuo, non rompere i coglioni e fottitene di tutto il resto.