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Cane Ricco Cane Povero: La Ricchezza Secondo l'Anubismo (e come difenderla) pt.2

Nel precedente articolo (qui) abbiamo cercato di dare una definizione a “povertà” e “ricchezza” senza venire a capo di molto perchè è evidente che è tutto nella nostra testa.

Ma allora?

Come possiamo farci ispirare da Anubi per gestire al meglio la situazione e difendersi dallo stato impoveritore?

Un’amica del Profeta tanti anni fa gli raccontò che sua figlia, di fronte al rifiuto di comprarle qualcosa, le chiese se fossero poveri. Lei rimase così interdetta che non seppe rispondere.

La risposta che il Profeta le suggerì era: Sì, siamo poveri ma non ti preoccupare perchè qualsiasi cosa ti succeda ci sono tutti i soldi che servono per aiutarti”.

La vera povertà si verifica quando non riesci a far fronte a una disgrazia non quando non hai un giocattolo nuovo o una maglietta firmata, questo è il modo più anubistico di affrontare la cosa anche perchè è quello che permette di vivere evitando di adorare Anubi ad ogni bolletta.

E’ noto agli Anubisti che nel mondo le rotture di coglioni sono infinite. Ma gli Anubisti sanno anche che non autorompersi i coglioni è fondamentale (Ne abbiamo scritto qui).

Il buon Anubista quindi sposta un po’ della risorsa tempo dalla produzione di ricchezza alla gestione del suo miglior utilizzo in termini di soddisfazione personale e di minimizzazione di rotture di coglioni.

Ad esempio il buon Anubista evita di farsi distruggere le divine sfere una settimana al lavoro, adorando Anubi a manetta, per poi bruciarsi tutti i soldi in un week end.

Tanto vale stare sette giorni in casa a dedicarsi ai propri hobby.

Tanto, come diceva Schopenhauer, comunque vada non sarai mai soddisfatto, in particolare dei soldi spesi male, perchè la soddisfazione durerà pochissimo.

E’ decisamente anubistico anche evitare a tutti i costi di cascare in una gestione economica compensativa che viene tipicamente rappresentata con la frase “Con il culo che mi faccio mi potrò permettere questo o quello?”

La risposta è NO!

E’ perfettamente inutile ammazzarsi di lavoro consumando la propria vita per mantenere stati voraci, poi buttare i soldi nel cesso per dare un significato alla propria esistenza.

La borsa firmata contiene le stesse cose di una che non lo è, e la Ferrari può andare al massimo a 130km/ora. Esattamente quanto una panda.

Con questo non si vuol dire di non comprare la “Ferrari” o la “Gucci” ma solo di valutarne bene il rapporto costi benefici. E’ molto probabile che una persona si possa spendere i soldi con maggiore piacere a lungo termine se solo ci pensasse un po’.

E se proprio non trova alternative forse è il caso di investirci più tempo.

Massimizzare il rendimento dei soldi spesi è economicamente conveniente in quanto riduce le adorazioni anubistiche per guadagnarli e evita di contribuire a sovvenzionare i parassiti che notoriamente “più mangiano più si riproducono”.

Ora se una volta a Milano si diceva “dacci dentro lavora!”, perchè il lavoro garantiva sempre potere di acquisto, il triangolo del sapere in alto era il riferimento univoco per essere “ricchi”.

L’importante era impegnarsi a produrre ricchezza.

Oggi, è fondamentale comprendere che, per evitare la “povertà”, è necessario impegnarsi un po’ meno sul fronte produzione di ricchezza in sé e dedicare tempo ad altro.

Il “sapere produrre ricchezza” in sé non è più una garanzia di “anubistico benessere”.

Ne abbiamo già parlato ma val la pena ribadirlo: alla prima transazione che compi, grazie al combinato delle tasse dirette e indirette perdi in tasse circa tre quarti del valore che hai prodotto.

A parità di capacità produttiva devi lavorare quasi tre ore per comprarne una.

Vivendo il un territorio dove l’economia è devastata dalla tassazione è molto conveniente ridurre le spese e aumentare il tempo libero.

Introduciamo quindi il triangolo del “benessere anubistico” dove il benessere non dipende solo dal produrre ricchezza ma dal saper produrre ricchezza – saper spendere bene- saper risparmiare.

Nel saper risparmiare non è compreso solo lo spendere di meno di ciò che si guadagna ma anche il proteggere i propri soldi dalla voracità dello stato e del sistema finanziario imposto dallo stato.

Dico imposto perché nessuno sano di mente userebbe una valuta che perde continuamente valore, ma lo deve fare perché è obbligato dallo stato. Parimenti nessuno affiderebbe il proprio denaro a una banca che tramite riserva frazionaria lo presta anche 100 volte.

Ma siamo obbligati a farlo dallo stato con la scusa che bisogna controllare gli “evasori”. Purtroppo mentre tu sei impegnato a produrre ricchezza tutti gli altri attori del sistema economico sono impegnati a rubartela; dedicare tempo a proteggere i propri risparmi può rendere molto di più che lavorare.

E’ estremamente controintuitivo ma il combinato stato-finanza non ha alcun interesse a lasciarti diventare ricco. Lo stato aumenta il suo potere quando i dominati sono poveri perchè aumenta la possibilità di controllo e aumenta il potere politico.

Più lo Spento è povero e più tende a chiedere “più stato”. Il motivo per cui lo stato sembra intenzionato a distruggere la produzione reale di ricchezza tramite divieti, norme e tassazione, non risiede nella sua incapacità o stupidità.

La distruzione dell’economia è un precipuo interesse degli statalesi… tanto come è noto loro gli “stipendi” se li aumentano comunque.

Ma almeno la finanza dovrebbe avere l’interesse di sviluppare l’economia reale?

No! Dalla Bibbia (libro dei proverbi 22:7):

“Il ricco domina sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.”

Credo non ci sia bisogno di spiegazioni, la finanza necessita di farti indebitare per renderti schiavo e per avere rendimenti dal nulla perchè i soldi che ti presta non sono di nessuno, sono inventati (nota stampante monetaria e riserva frazionaria).

Questi signori hanno tutto l’interesse a ridurti in povertà per poi “prestarti” i soldi.

Da qui nascono le emergenze inventate continuamente, le pandemie, le guerre ecc.. ogni volta che riescono a creare problemi a tutti hanno la scusa per stampare denaro falso rubandoti soldi con l’inflazione e spingendoti sempre più ad accedere al credito.

Il buon Anubista ovviamente evita come fosse una brutta malattia l’accesso al credito a meno che non si tratti dell’acquisto di un fattore di produzione inserito in un bilancio corretto.

Non c’è bisogno di chiederlo ad Anubi cosa succederà in futuro: se oggi non riesci a risparmiare, domani sarà sicuramente peggio!

“Cicale e formiche” hanno fatto il loro tempo, oggi che formicheggi o cicaleggi arriva il combinato stato/finanza che si fotte tutto, oggi, chiedendo scusa ad Esopo la favola andrebbe riscritta e titolata “Gli scoiattoli e le ghiandaie” Dove gli scoiattoli si fanno il culo a cercar ghiande e accumularle, poi arriva la Ghiandaia e, come noto, gliele ruba e gli scoiattoli adorano Anubi cercando altre ghiande.

Il comportamento della Ghiandaia viene definito come “cleptoparassitismo”, quello di stato e finanza è più propriamente predazione. (Approfondire qui chi sono i parassiti)

Uno dei modi di difendersi da questo attacco è quello di fare un mini stato patrimoniale personale anubistico e si scopriranno cose inaudite…

Il frigo o la lavatrice per quanto di lusso uno le compri costeranno molto meno del caffè al bar ed altre amenità simili.

Spesso ci si concentra sul risparmiare su spese che in realtà, computate correttamente, pesano pochissimo.

Il mini bilancio porterà tante adorazioni ma anche un grande vantaggio.

Facciamo un esempio semplice: Stai impazzendo da una settimana per risparmiare sull’acquisto del frigo da circa mille euro.

Sbattitene, spendine duemila e mettilo in bilancio. Scoprirai che quel frigo ti costerà circa 25 centesimi al giorno; meno di una sigaretta e almeno un quinto del caffè al bar che bevi tranquillamente senza adorare Anubi.

Con meno di una giornata di lavoro all’anno a mettere in bilancio le spese dell’anno potrai gestire molto meglio la tua economia.

Tra l’altro considera che almeno metà di ciò che spendi, grazie al combinato iva/incidenza della tassazione sulla filiera sono tasse.

Poi metti sotto la voce tasse qualsiasi euro tu abbia speso per obbligo di legge e vedrai che adorazioni!

Ci preoccupiamo tanto dell’irpef ma il “dopo” è ancora peggio.

Prima di chiudere si lasci al Profeta la anubistica conclusione di tutte queste stronzate riflessioni:

Sii povero!

L’essere “povero nella testa” significa essere liberi, il “povero” è molto forte perchè è difficilmente ricattabile.

I Poveri pagano i debiti, i poveri non sono in vendita perchè sanno vivere con un certo criterio economico e non si fanno corrompere facilmente:

I “poveri” sono padroni della loro vita e non delegano qualcuno a rubare per conto loro.

Che Anubi sia con te e con il tuo tempo, perché il tuo tempo è la misura della tua vita.

IL Profeta

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